Mercoledì 18 Giugno 2025

Cultura

La Pace tra Memoria e Futuro, La voce dei ragazzi per la pace: una lezione al mondo dagli studenti di Lanciano

15/05/2025 - Redazione AbruzzoinVideo

Oltre 300 giovani hanno trasformato l’Officina della Sangritana in un laboratorio di speranza, tra arte, musica e diritti umani. “Anche la nostra voce può fare la differenza”

LANCIANO – Non è stata solo una mattinata di eventi. È stato un grido, dolce e potente, che ha attraversato le pareti dell’Officina storica della Sangritana e si è fatto spazio nei cuori: trecento studenti, con i loro occhi pieni di domande e le mani piene di sogni, hanno detto al mondo che la pace non è una parola retorica, ma un’urgenza. Hanno raccontato le loro visioni, le paure e la voglia di cambiare le cose con disegni, canzoni, fotografie, fumetti, grafiche e video. Hanno parlato di sfruttamento minorile, guerre, fast fashion, ambiente, giustizia. E lo hanno fatto con una lucidità e un’emozione che raramente si incontra negli adulti.

È accaduto oggi, giovedì 15 maggio, a Lanciano, nel cuore di un progetto che porta un nome potente: “La Pace tra memoria e futuro”, ideato e realizzato con passione dall’Associazione Davide Orecchioni, in collaborazione con Robert Kennedy Human Rights. Un cammino che ha coinvolto scuole di tutta la provincia, culminato in una mattina che sembrava un piccolo festival della coscienza, una marcia pacifica  tra riflessioni, colori e note.

“Non ci può essere pace se non sono rispettati i diritti di tutti”: questa frase, uscita con timidezza ma fermezza dalla voce di uno studente, è stata l’essenza dell’intera giornata. Sul palco, giovani e giovanissimi hanno raccontato i loro progetti, ognuno con una storia da condividere, un pensiero da lanciare come seme. Con la semplicità disarmante che solo i ragazzi hanno, hanno chiesto al mondo adulto di non essere lasciati soli a immaginare un futuro migliore.

La manifestazione è stata aperta da un video emozionante che ha raccontato il viaggio della Fiaccola della Pace da Roma a Lanciano. Un viaggio scortato dagli atleti dell'Associazione podisti Frentani, guidati dalla presidente, l'avvocato Paola Zulli, che hanno toccato i luoghi più significativi della linea di Gustav. Poi musica, canti, applausi. il coro delle  le voci bianche e forti degli alunni delle classi IA, IC, IF della Scuola Media Umberto I e delle quinte della Primaria Rocco Carabba, diretti dal prof. Giuseppe Rullo, hanno aperto ufficialmente la kermesse con brani coinvolgenti che hanno scaldato l’anima. E ancora riflessioni, come quella di uno studente del Galilei che ha scosso la sala: “I diritti umani sono stati dichiarati nel 1948, ma oggi vengono violati ogni giorno. Perché restiamo indifferenti?” Ma anche un brano rep ritmato da una studentessa, con messaggi chiari e potenti tra i quali "costruiamo un futuro senza indifferenza".  In uno dei momenti più intensi della mattinata, centinaia di ragazzi hanno alzato in alto fogli bianchi con la scritta “I like human rights”: un gesto semplice ma potente, per gridare al mondo che i diritti umani non sono slogan lontani o concetti astratti, ma desideri concreti, speranze vere, impegni da vivere ogni giorno.

A dare voce ai sentimenti e a gestire con garbo e calore l’intera mattinata è stato Igor Paolucci, giovane imprenditore e membro dell’associazione promotrice. Applausi e commozione anche per Valentina Pagliai, della Robert Kennedy Human Rights, che ha lanciato un’idea forte: “Vorremmo che la mostra Il coraggio senza confini, con le foto di chi ha lottato e pagato per i diritti, girasse tutte le scuole. Come la Fiaccola. Perché la memoria diventi azione.”

La presidente dell’Ado, Mariella Di Lallo, visibilmente emozionata, ha detto con voce rotta ma determinata: “Non è stato facile organizzare tutto questo, ma ne è valsa la pena. Questo è il senso del nostro progetto: educare alla pace attraverso la memoria. I ragazzi ci hanno dato una lezione di speranza.”

Tra le scuole protagoniste, il Liceo Galilei, l’Istituto Umberto I di Lanciano, l’Algieri Marino di Casoli, la scuola Mazzini, l’Istituto Comprensivo di San Vito Chietino, la primaria Rocco Carabba. Tutti insieme, come un solo coro.

La giornata si è poi trasformata nel pomeriggio in teatro, ma non sul palco: nei vagoni storici e arrugginiti.  Lì, l’attore Domenico Galasso e gli allievi del Piccolo Teatro Orazio Costa hanno dato voce e corpo al libro di Gianni Orecchioni “Albergo Vittoria”. Tra i binari, le storie sospese, si è fatta viva la memoria. Una rappresentazione davvero toccante, dal forte imparto emotivo.

Insomma continua il percorso e l'impegno di Ado, con la passione e la dedizione di chi tiene a trasmettere valori importanti alle nuove generazioni. Creare una sinergia tra enti, una rete che possa far evolvere questo progetto rappresenta un obiettivo ambizioso ma possibile. Queste due giornate, che rappresentano il culmine di un lavoro iniziato nelle scuole con impegnativi laboratori da un anno, mira a scuotere le coscienze a spronare i ragazzi ad una riflessione personale e critica sui temi, purtroppo attuali, della guerra, dei diritti umani, della libertà, della pace. Perché la pace non è una parola. È una scelta. Ogni giorno. E a Lanciano, questa scelta oggi ha preso voce. Anzi, trecento voci, con trecento menti, trecento cuori, per costruire un futuro migliore. 

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