Mercoledì 08 Maggio 2024

TREGLIO: RABBIA ED INCREDULITA' PER LA RIAPERTURA DEL SANSIFICIO SENZA AUTORIZZAZIONE, UN FATTO GRAVISSIMO

07/11/2017 - Redazione AbruzzoinVideo

"La riaccensione illecita e indisturbata del sansificio Vecere sta seminando rabbia, incredulità e sgomento tra gli abitanti di Treglio e dell'intero comprensorio frentano.

 

Si tratta di un comportamento gravissimo che danneggia tutti anche gli agricoltori e i frantoiani ai quali il sansificio, prima dell'inizio della stagione olearia, ha evidentemente confermato di poter trattare le sanse.Peccato che gli Amministratori sapevano bene di non avere alcuna autorizzazione.

Ed allora come non domandarsi se tutto questo serva a scatenare proprio una guerra tra "poveri" al solo scopo di conseguire profitti. Frantoiani agricoltori contro cittadini.Noi siamo e saremo sempre per il sostegno all'agricoltura ma non possiamo accettare i soprusi perchè di questo si tratta.” E' quanto si legge in una lunga nota dell'associazione Nuovo senso civico che si batte da anni al fianco del Comune e dei cittadini contro il “Drago di Treglio”, il sansificio Vecere ormai diventato l'incubo di tanti residenti che ne sollecitano la chiusura o la delocalizzazione e che hanno inscenato non poche proteste in questi anni.

“I frantoiani, gli agricoltori dovevano essere informati della mancanza dell'autorizzazione da parte del sansificio - continua la nota- ed invece il sansificio da giorni accoglieva camion di sansa. Si tratta di un comportamento che dimostra quanta arroganza e sprezzo delle regole si celi dietro questi fatti. Se ci fosse stato rispetto delle regole gli stessi frantoiani non sarebbero stati messi in difficoltà. Ed invece no. Ma d'altra parte, come questo paese ha troppe volte sperimentato, le emergenze sono sempre utili per qualcuno. Quello che impressiona è anche l'atteggiamento dei rappresentati di categoria dei frantoiani – continua Nuovo Senso civico- come potevano non sapere, visto anche il clamore mediatico sulla vicenda, che uno degli impianti più importanti nel trattamento delle sanse fosse privo di autorizzazione. Loro stessi, avrebbero in vista della campagna olearia,  dovuto individuare delle soluzioni alternative, invece finiscono per alimentare lo scontro tra"poveri". Ed allora come non comprendere la rabbia, l'incredulità e lo sgomento dei cittadini- prosegue la nota - rabbia, perché a niente sembrano essere serviti 8 anni di lotta, incredulità, di fronte al ruolo non pervenuto della politica, che ha lasciato solo il Sindaco Berghella insieme ai suoi cittadini, sgomento, perché nonostante l'accertato impatto inquinante del sansificio, la proprietà va avanti per la sua strada, avendo cura di garantirsi i propri  guadagni a spese della salute dei cittadini. Le ragioni di questa riaccensione vanno individuate nel mancato pronunciamento degli uffici regionali per il rilascio dell’autorizzazione unica ambientale in occasione della conferenza dei servizi decisoria, un singolare caso di "silenzio assenso". Dovevano dire "si potete riaccendere", ignorando le condanne della magistratura, oppure "no non potete riaccendere", in linea con le condanne e soprattutto con la più che palese volontà popolare. Hanno scelto di non pronunciarsi spianando artatamente la strada ai Vecere, in un tacito accordo con loro, che, in attesa di un pronunciamento che non c'è stato, hanno riacceso, da un punto di vista amministrativo, senza problemi: della serie "non mi avete detto no e io riaccendo". Una decisione assai discutibile e aggravata dal fatto che la proprietà dell'impianto non ha ottemperato alle prescrizioni imposte dalla magistratura, a seguito dell'accertamento delle emissioni di monossido di carbonio in livelli 3 volte superiori al consentito, come emerso dalle indagini che hanno portato alle condanne penali dei Vecere. È qui che casca l'asino, o meglio, è qui che ci auguriamo cada,-continua Nuovo Senso civico nella nota- se la legge è davvero uguale per tutti, grazie al ruolo che potrà avere la magistratura, in sostituzione di quello non pervenuto della politica, trincerata dietro l'immobilismo degli uffici tecnici, a cui dovrebbe imporre direttive in linea con il rispetto delle leggi e della volontà popolare. Riponiamo quindi la nostra massima fiducia nella magistratura, con il carico di responsabilità che ne segue, fiduciosi nei confronti di un intervento che ripristini al più presto la legalità. È questo che confidiamo di ottenere con la denuncia che presenteremo in procura, ricordando che chi inquina uccide.”

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