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Vardirex 2020: in Abruzzo l'esercitazione nazionale, i militari si addestrano a intervenire in caso di calamità

25/09/2020 - Redazione AbruzzoinVideo

La simulazione di smottamenti, frane e fenomeni alluvionali che richiedono l’intervento immediato dei soccorsi via terra grazie al simultaneo impegno di personale appartenente alle squadre soccorso alpino militare (SSAM) e dei volontari dell’Associazione Nazionale Alpini.

“Un’esercitazione di carattere nazionale per testare la capacità di interagire durante le emergenze. Siamo orgogliosi di essere una regione che si mette a disposizione per migliorare la capacità d’intervento e di resilienza del territorio. L’iniziativa del Comando Truppe Alpine dell’Esercito serve proprio ad aumentare la sinergia e la capacità operativa degli interventi in attività di Protezione civile davanti a calamità naturali”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Marco Marsilio presente oggi a Sulmona e poi a Scanno insieme al capo Dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli per la maxi esercitazione nazionale e al direttore dell’agenzia Regionale Mauro Casinghini, al comandante truppe alpine Claudio Berto e al Presidente Ana, Sebastiano Favero,
A Sulmona è stato anche firmato un documento di collaborazione fra le Truppe Alpine dell’Esercito e l’Associazione Nazionale Alpini, teso a definire nel dettaglio quanto già finora messo in campo e funzionale per il coordinamento e la risoluzione delle crisi emergenziali.
“L’istituzione della nuova agenzia di Protezione civile regionale – ha aggiunto Marsilio - testimonia il livello di sensibilità che questa amministrazione nutre nei confronti dell’emergenza .
Abbiamo un modello di organizzazione tra i più avanzati e l'ambizione di diventare una regione pilota a livello nazionale per far fronte in maniera tempestiva e organizzata alle emergenze con una semplificazione burocratica e amministrativa”.
In questi giorni, nel corso delle esercitazioni che si concluderanno nella giornata di domani, sono stati ipotizzati diversi scenari critici contestualmente all’emergenza Covid-19 già in atto: un evento sismico seguito da numerosi incendi che interessano la montagna (Morrone) proseguendo con un'emergenza idro-meteorologica (innalzamento rapido dei corsi d’acqua) che ha visto come protagonista il lago di Scanno, in particolari condizioni meteo avverse. Si tratta di un sistema integrato a supporto del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
La simulazione di smottamenti, frane e fenomeni alluvionali hanno richiesto l’intervento immediato dei soccorsi via terra grazie al simultaneo impegno di personale appartenente alle squadre soccorso alpino militare (SSAM) - soccorritori delle Truppe Alpine a cui si sono uniti i volontari dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA).
Durante l’esercitazione la prefettura dell'Aquila ha attivato il CCS (centro coordinamento dei soccorsi) e sono scese in campo le forze armate (Truppe Alpine, Marina Militare ed Aeronautica) con mezzi terrestri ed aerei e, in particolare, il Battaglione “Vicenza” del 9°Reggimento Alpini, addestrato appositamente per affrontare le emergenze dovute a calamità naturali, l’Associazione Nazionale Alpini con attrezzature e mezzi e la Protezione Civile Regionale che, oltre a fornire mezzi attrezzature e uomini, ha attivato la sala operativa H24 e ha messo a disposizione l’elicottero. La manifestazione ha coinvolto i comuni di Avezzano, Sulmona e Scanno.
In particolare, ad Avezzano, presso il polo logistico della Croce Rossa, è stato allestito un campo base con relativa infermeria da campo ove viene testato il coordinamento delle attività di soccorso e quelle per il ripristino della normalità a seguito di eventi calamitosi simulati in special modo, tra gli abitati di Sulmona e Scanno.

 

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