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Lanciano, Gabriele Di Bucchianico: Aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti ma le tariffe Tari restano alte, inutile il sacrificio dei cittadini

02/01/2021 - Redazione AbruzzoinVideo
Lanciano, Gabriele Di Bucchianico: Aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti ma le tariffe Tari restano alte, inutile il sacrificio dei cittadini

Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia punta il dito contro la giunta Pupillo accusata di dire menzogne dal 2014

 “Nemmeno nell’ultimo scorcio di mandato possiamo ricevere delle bollette TARI inferiori agli anni precedenti. Continuano a camminare sulle gambe della giunta Pupillo le bugie dette dall’amministrazione di centrosinistra in occasione della presentazione della raccolta differenziata porta a porta nel 2014. Bugie raccontate una dietro l’altra anche nel consiglio comunale dello scorso 29 dicembre e proprio dal primo cittadino.” Così il consigliere comunale del gruppo di Fratelli d’Italia al comune di Lanciano, Gabriele di Bucchianico, intervenendo in relazione alla presentazione del PEF nel corso dell’ultima seduta del 2020 dell’assise civica. Il Piano Economico Finanziario 2020 del servizio gestione rifiuti che non risulta prevedere alcun abbassamento della tariffa TARI. “Ci avevano fatto credere che, grazie alla raccolta differenziata, la tassa sui rifiuti sarebbe stata inferiore ed allora, se la differenziata sale, così come ci viene raccontato, perché la TARI non scende mai? - continua l’esponente di FdI, che tuona - Chi paga i sacrifici fatti in tutti questi anni dai cittadini lancianesi??? Perché, è bene sottolineare, che se la differenziata oggi è al 76% un grazie va sicuramente a loro, ai lancianesi, che con sacrificio, impegno e intelligenza, differenziano giorno per giorno nelle loro mura domestiche, ma con quale agevolazione in cambio? Infatti, come se non bastasse, scopriamo dal PEF che non vi è alcuna intenzione di abbassare la tariffa e neppure di mettere in campo quella che è la “tariffa puntuale”, soluzione che porterebbe ad importanti riduzioni, e che si basa sul principio chi più produce più paga. Il calcolo della tassa non si basa più quindi solo sul metodo presuntivo e sul criterio dei metri quadrati dell'immobile, ma anche su quanti rifiuti sono prodotti e differenziati. Ci vogliono convincere che sia impossibile applicarla per tutta una serie di ragioni che ritengo fortemente ridicole. - dice Di Bucchianico - La verità è che se si producono meno rifiuti, in realtà, si andrebbe ad inceppare tutto quel sistema economico che gira intorno al sistema e alla società che ne gestisce da anni la raccolta. Inoltre la minor produzione di pattume permetterebbe di allungare la vita della discarica, ma, evidentemente, è più redditizio optare per una nuova discarica.” Il consigliere di opposizione di centrodestra sottolinea che in altre città però tutto questo è possibile, facendo l’esempio di Carpi, dove la tariffa puntuale è attiva dal 2015, di Forlì, dove è attiva dal 2019, di Torgiano, dove è attiva da gennaio 2020, di Terni, che ha applicato la tariffa puntuale dal 2020, ed ancora: Parma dove è attiva dal 2015 e Orvieto che l’ha adottata dal 2019. Di Bucchianico sottolinea che si tratta solo di alcuni dei Comuni che in maniera virtuosa e intelligente hanno deciso di sposare l’ambiente e tutelare le tasche dei contribuenti. “Il sistema di raccolta a tariffazione puntuale - spiega l’esponente di Fratelli d’Italia - si basa su tre elementi principali: la capacità del contenitore del rifiuto residuo, la frequenza di vuotatura, il comportamento del singolo individuo. Tale struttura consente all’utenza di pagare in proporzione alla quantità di rifiuto indifferenziato residuo, premiando quindi il contribuente che provvede in maniera virtuosa allo smaltimento differenziato del rifiuto. In pratica, ogni utenza nel territorio comunale ha a disposizione un contenitore “intelligente” destinato alla raccolta del rifiuto residuo. “Intelligente” perché dotato di un microchip che viene “letto”, attraverso un palmare, dall’operatore ecologico ogni volta che viene esposto e poi vuotato. Il microchip - continua a spiegare Di Bucchianico - ha un codice associato esclusivamente alla posizione contrattuale dell’utenza che possiede quel contenitore, trasformandolo di fatto in una sorta di “contatore” del rifiuto residuo destinato allo smaltimento. Il sistema di lettura è predisposto per non accettare più di una registrazione al giorno del medesimo microchip. Questo impedisce che, per errore, uno stesso contenitore venga “letto” più volte al momento della sua vuotatura.” Di Bucchianico sottolinea che con la tariffa puntuale si potrebbe avere un costo medio di 118,00 euro invece di 136,00 euro. “La giunta di centrosinistra - conclude - lascia sulle spalle dei lancianesi una pesante eredità economica e ambientale”.

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