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Cultura

Il Know-How dell’Università degli Studi dell’Aquila nella tecnologia del 5G trova applicazione nel campo della sicurezza degli edifici

11/02/2020 - Redazione AbruzzoinVideo
Il Know-How dell’Università degli Studi dell’Aquila nella tecnologia del 5G trova applicazione  nel campo della sicurezza degli edifici

E’ stato presentato lo scorso 4 febbraio a Roma un innovativo scenario d’uso per la sicurezza in 5G degli edifici attraverso una rete di sensori attivata per il monitoraggio strutturale del complesso dei Musei Capitolini.

Nell’ambito del progetto #Roma5G, presso il Palazzo dei Conservatori e la Sala Esedra del Marco Aurelio sono stati infatti installati a ottobre dello scorso anno n. 8 sensori che registrano con regolarità informazioni sullo stato della struttura e che sono in grado di rilevare eventuali eventi critici che possono influire sulla loro stabilità. Grazie alla piattaforma integrata che sfrutta le frequenze 5G e l’infrastruttura ultraveloce di Fastweb, alle tecnologie di ultima generazione di ZTE e al know-how dell’Università degli Studi dell’Aquila, i Musei Capitolini potranno così avviare interventi per la protezione e la conservazione degli edifici e del patrimonio artistico e programmare azioni predittive di manutenzione basate sull’analisi dei dati raccolti. La sperimentazione messa in campo nel museo pubblico più antico del mondo, e da sempre uno dei simboli più importanti della città di Roma, sarà utile per dimostrare le potenzialità del 5G in termini di affidabilità, velocità e bassissima latenza per la trasmissione in tempo reale dei dati rilevati, offrendo la possibilità di collegare un numero molto elevato di sensori per la raccolta di informazioni sullo stato degli edifici monitorati.  Per l'Università degli studi dell'Aquila – afferma il prof. Fabio Graziosi attuale Referente di Ateneo per le azioni di stimolo della domanda e dell’offerta di servizi digitali- è stato un privilegio poter portare l'esperienza maturata a L'Aquila sul tema del monitoraggio strutturale e della gestione della prima emergenza a valle di un evento sismico in ambito 5G a parte degli edifici che ospitano i Musei Capitolini. L’obiettivo che ci siamo preposti è stato duplice: raccogliere, tramite un sistema di sensori, dati accelerometrici in modo da identificare le specificità strutturali dell'edificio e far emergere eventuali criticità che potrebbero richiedere approfondimenti tecnici o interventi di manutenzione preventiva. Il secondo obiettivo-continua il prof. Graziosi- ha riguardato la gestione della prima emergenza in caso di evento sismico. Sempre tramite i sensori di cui è dotato, l’edificio è in grado di riconoscere un evento critico in corso e, attraverso la rete 5G, rendere immediatamente disponibile questa informazione ad un centro di elaborazione e controllo. Le reti 5G garantiscono infatti che un’informazione arrivi dal punto in cui viene generata al punto in cui viene utilizzata ed elaborata con ritardi che sono dell’ordine di qualche millisecondo." Si è così in grado di fornire a un sistema di elaborazione e controllo informazioni utili e a mettere un campo azioni per la gestione dell’evento in corso. A questa prima fase dimostrativa potrà fare seguito una più estesa e strutturata attività di collaborazione con i Musei Capitolini.

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