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Cultura

Alla Fortezza di Civitella del Tronto inaugurata la mostra fotografica "I luoghi dell'abbandono"

25/08/2019 - Redazione AbruzzoinVideo
Alla Fortezza di Civitella del Tronto inaugurata la mostra fotografica "I luoghi dell'abbandono"

È stata inaugurata lo scorso pomeriggio alla Fortezza spagnola di Civitella del Tronto la mostra fotografica di Mattia Colasante dal titolo “I luoghi dell’abbandono”, mostra divisa in due sezioni: la prima porta lo stesso nome e presenta foto in bianco e nero, la seconda dal titolo “LaChapelle” con foto a colori.

 La mostra è curata da Massimo Pasqualone e Chiara Callara e sarà aperta fino al prossimo 30 settembre.

Biografia. Mattia Colasante nasce il 3 gennaio 1995 a Guardiagrele. La sua passione per la fotografia si sviluppa fin da piccolo, ricevendo la prima macchina ad otto anni e acquistando a 14 anni la sua prima reflex. Da quel momento inizia a frequentare corsi di fotografia, partecipando anche ai suoi primi concorsi amatoriali. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Macerata all’indirizzo “Teoria e Tecnica della Comunicazione Visiva Multimediale”. In questi anni accademici porta avanti i suoi studi di fotografia affiancandoli a nuove discipline artistiche quali video e grafica. Conseguito il Diploma di Primo Livello prosegue i suoi studi presso la scuola di alta formazione CFP Riccardo Bauer di Milano con indirizzo “Progettazione Visiva – Fotografia”. Nel corso degli ultimi anni i suoi interessi sono stati principalmente rivolti alla fotografia paesaggistica e urbanistica, passando per la ritrattiscita e l’automotive. La sua ricerca personale si incentra sulla sperimentazione di tecniche lente e riflessive quali la fotografia notturna, lunghe esposizioni ed analogica. I luoghi dell’abbandono. La ricerca di luoghi turistici ed affollati teatro di ritrovi, incontri, emozioni, festa, viste da un altro punto di vista: quello della solitudine e della malinconia. Piazze, strade, scorci creat ed ideati per accogliere le masse dal punto di vista di un occhio solitario e malinconico. Notte, silenzio, solitudine. Manicomio più tangibile. Solitari della ricerca di se stessi. Luogi affollati che diventano deserti, veicolo di riflessione interiore. Questo lavoro di ricerca fotografica sottolinea come attraverso l’occhio della macchina fotografica i luoghi per antonomasia di ritrovo e di felicità possano diventare solitari e malinconici: sentimenti e suggestioni non scontate, che non sempre si manifestano al primo sguardo vengono tirati fuori da queste immagini. Il rigore e l’espressività del bianco e nero, unito al fatto che la maggior parte degli scatti sono stati realizzati di notte evoca una sensazione di calma e di pace. La tecnica della lunga esposizione aiuta poi a far “scomparire” le poche persone che passano, distratte, davanti al fotografo mimetizzato nella folla di una dormiente città. LaChapelle 2.0. Nel 2018, dopo la lettura di “Heaven to Hell” terzo libro fotografico del noto fotografo David LaChapelle, Mattia Colasante intraprende uno studio di analisi e rielaborazioni di alcuni suoi famosi scatti. “LaChapelle 2.0” rappresenta un viaggio attraverso la sua evoluluzione e formazione. La prima volta che si trovò di fronte ad un lavoro di LaChapelle ne restò folgorato; ed è infatti proprio l’incontro con il grande fotografo a segnare l’inizio del suo progetto. Analizzando sei immagini simboliche dell’universo fotografico di David LaChapelle arriva a destrutturarle per ricercare in esse le diverse chiavi di lettura e simbolismi che le appartengono, per poi ricomporle in una nuova immagine creata partendo dall’originale. Terminato questo lavoro decide di unire tutti i temi principali utilizzati da LaChapelle per creare un trittico a lui ispirato intitolato “Baby gang killing Baby K”, composto dagli scatti “Killing Me Sofftly”, “Now it’s Your turn to Die” e “What are You going to Do Today?”, che rappresenta il punto di arrivo del suo studio. Così Fabrizio Di Stefano che insieme a Massimo Pasqualone ha avviato il progetto “La Fortezza dell’arte”: “Questo è un progetto del professor Pasqualone che io avevo coinvolto qui in una delle mie giornate di Civitella, ‘Giorni di riflessioni e di studio’ che annualmente organizzo con la mia Fondazione Cantiere Abruzzo con tematiche inerenti alla storia del territorio ma anche ala storia nazionale e anche qualche dissertazione magari di cultura politica. In quel contesto inserimmo anche, attraverso il professor Pasqualone, una sessione dedicata all’arte figurativa, da qui nacque l’idea del professore di mantenere il contatto con questa splendida e meravigliosa rocca con una serie di eventi che oggi si celebrano qui con questa mostra fotografica a conclusione di un percorso che ormai da quattro anni vede il professor Pasqualone dirigere dal punto di vista artistico le mostre che si tengono in questa splendida location. C’è un processo di valorizzazione soprattutto dei giovani artisti in questo caso legato ad un luogo di straordinario fascino e di straordinari contenuti. Il fascino perché questa è una storica rocca in vittan che non è mai stata conquistata e se oggi ci sono delle rovine è perché una volta arresasi fu minata perché non volevano che si potesse riarmarla e tornasse ad essere difensiva. La storia, per tutto ciò che ne deriva, ha un enorme bagaglio di percorso storico che è passato in questo luogo e per quello che rappresenta oggi, un punto di riferimento per tutto un mondo, il mondo cattolico-tradizionalista, che si ritrova ogni anno qui a marzo per una giornata di studio, di preghiera, di valorizzazione e soprattutto di tradizione e nella tradizione l’arte rappresenta sicuramente un giusto connubio. Promuovere un’inziativa colta, artistica, anche se è una forma nuova, moderna di arte quale è la fotografia, credo che sia il miglior viatico per legare quel tema di modernità e tradizione tanto caro a chi viene da un certo mondo di valori e di principi”. “Abbiamo realizzato una bellissima mostra di Mattia Colasante qui alla Fortezza di Civitella del Tronto – ha rimarcato il curatore Massimo Pasqualone – voglio ringraziare il sindaco, l’avvocato Cristina Di Pietro, il dottor Riccardo De Dominicis e tutti coloro, compresa la cooperativa che gestisce la Fortezza e il presidente Bracchi, per quello che ci hanno fatto fare qui in questi anni e per quello che ci hanno fatto fare oggi, una mostra bella, di fotografie di Mattia Colasante, un ragazzo di Guardiagrele giovanissimo di 24 anni che ha portato tantissimo pubblico nella Chiesa di San Giacomo per questa bellissima rassegna che si chiama ‘La Fortezza dell’arte’ che ci sta dando tantissime soddisfazioni, purtroppo volge al termine quest’anno, a settembre saremo con Marco Appicciafuoco, mentre la mostra di Mattia Colasante si conclude il 30 ello stesso mese.

 

 

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