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A Villa Santa Maria il primo memorial in ricordo dello chef villese Giovanni Spaventa

12/04/2022 - Redazione AbruzzoinVideo
A Villa Santa Maria il primo memorial in ricordo dello chef villese Giovanni Spaventa

Testimonianze e racconti sulla vita del cuoco. Premiato lo chef Nicola Finamore per aver continuato e attualizzato il pensiero e la pratica culinaria di Spaventa

Si è tenuto ieri all’istituto alberghiero "G. Marchitelli" di Villa Santa Maria il primo memorial dedicato allo chef di cucina Giovanni Spaventa. Un convegno al quale hanno partecipato il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi Lorenzo Pace, il presidente dell’Associazione Cuochi Valle del Sangro e sindaco del paese, Giuseppe Finamore, il dirigente scolastico Nicandro Rago, lo chef Giuseppe Tinari e in collegamento video il noto imprenditore della ristorazione Arrigo Cipriani.

L’evento, che è stato moderato dal professor Antonio Di Lello, ha ripercorso, attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto, la storia dello chef villese Giovanni Spaventa, nato a Villa Santa Maria nel 1933 da una famiglia di cuochi, della quale ha seguito le orme, prima frequentando l’istituto alberghiero e poi diventando un apprezzatissimo chef di cucina. Il suo percorso professionale inizia nel 1950 nel Napoletano, in una trattoria della città partenopea e poi alla mensa della Nato di Bagnoli.

Dal 1956 al 1963 lavora in lussuosi alberghi romani, fino alla svolta professionale nel 1964, quando entra a far parte della brigata di cucina dell’hotel Cipriani a Venezia. Nel 1983 ne diventa chef di cucina, un ruolo che porta avanti fino al 1990, anno in cui si ritira dal mondo del lavoro.

“È il cuoco che ha fatto la storia dell’hotel Cipriani – ha commentato l’imprenditore Arrigo Cipriani parlando dello chef villese – ne ricordo con commozione la grande semplicità, il saper parlare di cose complicate in modo semplice. Sono felice di partecipare a questa iniziativa per rendere omaggio ad un grande cuoco e a Villa Santa Maria con la sua prestigiosa scuola”.

“La nostra filosofia, da tre generazioni – ha aggiunto – vuole che la cucina Cipriani sia fatta solo dai grandi. E Giovanni Spaventa era uno di questi”. Un professionista dell’arte culinaria, Spaventa, che ha deliziato i palati di noti personaggi, tra i quali Margaret Thatcher, Ronald Reagan, Grace di Monaco, Sandro Pertini, Giulio Andreotti, Gregory Peck e tanti altri. Oltre alla sua carriera lavorativa, nella giornata di ieri è stato ricordato dal mondo dell’associazionismo professionale, in particolare dall’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi, alla quale ha partecipato sin dalla costituzione, e dall’Associazione dei Cuochi Valle del Sangro di cui è stato presidente dal 1985 al 1989. “Giovanni Spaventa per me è stato un padre, un ottimo amico e un grande professionista, ho condiviso con lui un bel pezzo della mia vita – ha raccontato il presidente dell’Acvs e sindaco di Villa Santa Maria Giuseppe Finamore, anche lui chef –. Sono indimenticabili la sua serietà e l’onestà che aveva con i suoi collaboratori, qualità molto rara nel settore. Possedeva un palato sopraffine e una capacità elevata nel gusto che non ho più incontrato nel mio percorso professionale”. “Ha donato tanto a noi giovani cuochi che allora ci avvicinavamo al mondo della cucina – ha aggiunto – e ha donato tanto a Villa Santa Maria che è diventata la patria dei cuochi grazie a professionisti come lui che hanno contribuito ad arricchire la storia della nostra tradizione gastronomica”.

Un carattere tenace e riservato quello di Spaventa, che è scomparso il 3 febbraio del 2013. “Una vita vissuta intensamente e caratterizzata dall’orgoglio di aver svolto un lavoro prestigioso – ha spiegato il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi Lorenzo Pace -. Un grande esempio di professionalità che omaggeremo ogni anno, in occasione della data della sua scomparsa”. Durante il memorial dedicato al noto chef villese è stata presentata la prima edizione del premio “Chef di cucina Giovanni Spaventa” che è stato conferito, quest’anno, allo chef Nicola Finamore, per aver continuato e attualizzato, con etica e professionalità, il pensiero e la pratica culinaria di Giovanni Spaventa.

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