Giovedì 17 Aprile 2025

Cronaca

Tetti di spesa alle cliniche private: assolti dopo 15 anni Gianni Chiodi e Lanfranco Venturoni

06/04/2025 - Redazione AbruzzoinVideo
Tetti di spesa alle cliniche private: assolti dopo 15 anni Gianni Chiodi e Lanfranco Venturoni

Il commento dell’ex Governatore d’Abruzzo: Ero diventato l’unico politico in Italia, ma credo anche nel mondo, ad essere stato messo sotto processo per i rapporti con alcune cliniche private NON per aver ricevuto da loro mazzette o favori, ma per averle “violentate” per costringerle a firmare un contratto contenente un tetto di spesa più basso.

 

Si chiude dopo quindici anni con un'assoluzione piena il processo che vedeva imputati l’ex presidente di centrodestra della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi e l’ex assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, per presunti reati legati alla definizione dei tetti di spesa per le cliniche private. Il Tribunale di Pescara li ha assolti con formula piena, “perché il fatto non sussiste”.

Nel mirino della procura era finito il ridimensionamento dei tetti di spesa relativi all’anno 2010, quando Chiodi, in qualità di commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario, avrebbe – secondo l'accusa – esercitato pressioni indebite su alcune cliniche per far firmare contratti economicamente più restrittivi, legando la firma al pagamento di crediti pregressi. A processo erano finiti anche altri soggetti, poi prosciolti per prescrizione. Chiodi e Venturoni, invece, avevano scelto di rinunciare alla prescrizione, affrontando l’intero iter giudiziario.

Nei giorni scorsi con la sentenza di assoluzione definitiva, entrambi escono completamente riabilitati.

Il commento di Chiodi affidato ai social: “E pure questa è andata.

4 processi, 10 reati contestati (non però la corruzione), senza che avessi fatto niente di male, tutte assoluzioni perché il fatto non sussiste.
Ero diventato l’unico politico in Italia, ma credo anche nel mondo, ad essere stato messo sotto processo per i rapporti con alcune cliniche private NON per aver ricevuto da loro mazzette o favori, ma per averle ‘violentate’ per costringerle a firmare un contratto contenente un tetto di spesa più basso salvaguardando così la sanità pubblica, gli equilibri finanziari della sanità regionale."

"Tutto scoppiò a tre mesi dalle elezioni regionali.
Sarà stato un caso. Per fortuna un caso fortunato. Mi ha costretto a non occuparmi più della cosa pubblica perché, se lo fai come va fatto, combattendo le lobbies che si alimentano di soldi pubblici (dei cittadini), allora fa male alla ‘salute’ davvero (infatti D’Alfonso, che non è sciocco, una delle prime cose che ha fatto è stato aumentare la spesa per la sanità privata con i soldi dei cittadini).

Bene così, oggi sto bene perché la qualità della mia vita è migliore di quella di allora, e so che lo è anche quella di Lanfranco Venturoni.”

CONDIVIDI:

TAG TEMATICI

Abruzzo

Potrebbero interessarti

Si finge operatore antifrode e convince un pensionato a trasferire i risparmi della vita su un conto trappola. I Carabinieri ricostruiscono il flusso del denaro e fermano (in parte) la fuga dei soldi.

Una notte di paura nella tranquillità di un piccolo centro del teatino: tentata estorsione, maltrattamenti, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Solo l’intervento con spray urticante ha evitato il peggio.

Nell’ambito dell’operazione “Oro Blu”, scoperta una bomba ecologica da 2000 metri quadrati: batterie esauste, vernici, mezzi agricoli e idrocarburi accatastati senza regole. Sequestri e illeciti penali per un territorio che grida vendetta.

Aveva 40 anni. Si è spenta all’ospedale di Casoli dopo una breve ma aggressiva malattia.