Un’indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Penne ha portato all’arresto di tre persone coinvolte in una frenetica attività di spaccio di cocaina nelle località di Farindola, Montebello di Bertona e Penne.
Il principale indagato è un vigile del fuoco 51enne, al quale è stata applicata la custodia cautelare in carcere. L’uomo è accusato di aver gestito una rete di distribuzione di sostanze stupefacenti, effettuando cessioni di droga in numerose occasioni, tanto da diventare un punto di riferimento per numerosi assuntori nella zona. Un carabiniere in congedo di 52 anni, cugino del vigile del fuoco, e un altro uomo di 37 anni, con precedenti specifici, sono invece sottoposti agli arresti domiciliari.
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Pescara, è frutto di un’indagine approfondita, avviata dai Carabinieri ad aprile 2024 sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore Andrea Papalia. Denominata “Acque Agitate”, l’operazione si è basata su intercettazioni, pedinamenti, videoriprese e altre tecniche investigative che hanno permesso di documentare l’attività illecita. Tra le accuse a carico del vigile del fuoco, infatti, spiccano ben 18 episodi di cessione di cocaina, anche durante l’orario di lavoro.
Secondo i Carabinieri, l’uomo ha mostrato una spregiudicatezza sorprendente: in almeno tre occasioni, ha effettuato cessioni di cocaina mentre era in servizio, incontrando i clienti in un parcheggio vicino alla caserma dove prestava servizio. Gli scambi di droga avvenivano principalmente nella sua abitazione e una vicina azienda agricola, alternando il lavoro nei campi con le consegne di stupefacente.
Per la distribuzione della cocaina, il vigile del fuoco si sarebbe avvalso anche della complicità del cugino carabiniere in congedo, che lo avrebbe aiutato nelle operazioni. L’indagine ha fatto emergere inoltre una trattativa per l’acquisto di circa 500 grammi di cocaina, per la quale il vigile del fuoco aveva contattato un fornitore con precedenti per spaccio. Questa compravendita è stata confermata da conversazioni intercettate dai militari, dimostrando così il vasto giro di droga in cui era coinvolto l’indagato.
L’attività investigativa dei militrai dell'Arma ha raggiunto il suo culmine a giugno, quando il vigile del fuoco è stato arrestato in flagranza di reato: trovato in possesso di sette dosi di cocaina, un bilancino di precisione e oltre ventimila euro in contanti, ritenuti proventi dell’attività illecita. Al momento dell’arresto, i Carabinieri hanno individuato anche ulteriori dettagli sull’attività di spaccio e sui debiti accumulati dagli assuntori, uno dei quali sarebbe stato minacciato dal vigile del fuoco che, con atteggiamenti intimidatori, cercava di riscuotere un debito di droga.
Al termine delle operazioni di rito, il vigile del fuoco è stato trasferito al carcere di Pescara, mentre i due complici sono agli arresti domiciliari. Tuttavia, si ricorda che le indagini sono ancora in fase preliminare e la colpevolezza degli indagati sarà stabilita in sede processuale.