Non accenna a placarsi l’ondata di aggressioni perpetrata ai danni del personale sanitario, che si sta diffondendo per tutto lo stivale come un virus, man mano che passano i giorni la situazione si fa sempre più complicata. In Italia sono state più di 16.000 le aggressioni registrate nel 2023 a medici e infermieri, numeri davvero critici pertanto urgono provvedimenti efficaci. Ma focalizziamo sull' Abruzzo.
Secondo le ricerche dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti delle professioni sanitarie e sociosanitarie (ONSEPS), che si occupa tra le altre cose di monitorare gli episodi di violenza a operatori socio-sanitari e di promuovere analisi per la formulazione di misure idonee a ridurre i fattori di rischio, in Abruzzo nel 2023, il numero totale del personale sanitario che ha subito aggressioni è pari a 123, di cui 77 di sesso femminile e 46 di sesso maschile.
Scorrendo le analisi dell’ONSEPS si può constatare che la maggior parte degli aggrediti sono infermieri (79) e le aggressioni sono ripartite a danno di personale sanitario delle seguenti classi d’età (per i casi mancanti non è stato possibile risalire all’età del soggetto aggredito):
- 5 fino a 29 anni
- 24 dai 30 ai 39 anni
- 26 dai 40 ai 49 anni
- 26 dai 50 ai 59 anni
- 11 dai 60 anni e più
L’ultima notizia in ordine temporale arriva dall’ospedale di Pescara che un paio di settimane fa è stata invasa da 40 persone di etnia rom che, dopo aver appreso della notizia della morte di un loro parente, hanno fatto irruzione nel nosocomio gridando e insultando chiunque si trovassero davanti. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha consentito di ristabilire la calma. Pian piano diverse regioni e province si stanno adoperando per risolvere questo problema ma in Abruzzo per ora l’unico ad essersi mosso in tal senso è l’ospedale di Teramo che ha deciso di rafforzare il posto di polizia nel nosocomio. Basti pensare che nel 2024 solo nell’ospedale di Teramo si sono registrate circa 500 aggressioni verbali ai danni di medici e infermieri.
Sulla questione si è espresso anche il consigliere abruzzese di Fratelli d’Italia, Leonardo D’Addazio: “Occorrono misure urgenti e di buon senso contro l’incredibile escalation di violenza a danno dei medici e degli altri operatori sanitari, dell’ospedale di Pescara. L’obiettivo è certamente dare uno stop agli episodi di aggressione dentro i reparti ospedalieri, con segnali e provvedimenti mirati che risultino efficaci e in aggiunta a quelli eventualmente già esistenti. In tal senso ho raccolto le preoccupazioni degli operatori del servizio di accoglienza, ben 30, a rischio di essere licenziati. Parte di loro potrebbero perdere il posto di lavoro per dar spazio alle guardie giurate. In qualità di consigliere regionale ed ex sindacalista mi preme evidenziare l’importanza di preservare i posti di lavoro in essere. Senza considerare che l’impiego di ulteriori guardie giurate, a mio avviso, non rappresenta la soluzione alla problematica. Sicuramente queste figure professionali fungono da deterrente visibile contro il crimine ma la loro capacità d’intervento è ampiamente limitata, come è noto anche agli autori di atti delinquenziali. Bene se l’organico verrà ampliato di qualche unità per presidiare non solo l’esterno e l’ingresso del pronto soccorso ma per garantire la massima sicurezza di tutti gli operatori sanitari e dei pazienti esiste un’unica soluzione: la presenza delle forze dell’ordine o dell’esercito”. Continua D’Addazio.
“Molto bene il rafforzamento del posto di polizia nell’ospedale di Teramo per contrastare gli episodi di violenza che continuano a verificarsi a danno del nostro personale sanitario. Questa è la direzione giusta da intraprendere per dare uno stop definitivo a fenomeni di prepotenza e criminosi. Direzione che auspico venga prontamente intrapresa anche per il nosocomio di Pescara e per le altre strutture sanitarie della regione. Misura non più rimandabile. Intanto nei giorni scorsi ho protocollato la richiesta di audizioni urgenti in commissione Sanità degli assessori Nicoletta Verì e Roberto Santangelo, del direttore generale della Asl di Pescara, Vero Michitelli e dei rappresentanti sindacali, per affrontare la problematica dei paventati licenziamenti dei lavoratori del servizio di accoglienza”. Conclude il consigliere regionale di Fratelli d'Italia.
Articolo di Emanuele Perilli