Sabato 20 Aprile 2024

Carcere Sulmona: agente penitenziario ferito da detenuto con olio bollente

20/06/2018 - Redazione AbruzzoinVideo

Un poliziotto penitenziario di 47 anni originario di Chieti è rimasto ustionato da olio bollente che un detenuto gli ha lanciato contro durante il giro di controllo.

E' successo questa mattina nel carcere di Sulmona nella sezione speciale dove si trovano i detenuti più pericolosi. Durante l'aggressione sono intervenuti a difendere il collega altri due poliziotti penitenziari, anche loro rimasti feriti in maniera più lieve e medicati al pronto soccorso dell'ospedale di Sulmona, mentre il collega è stato operato nel reparto Chirurgia dello stesso ospedale. Dai primi controlli i medici hanno garantito che non ci saranno segni permanenti sul corpo e sul viso. Uno dei feriti ha dichiarato che si tratta di una sconfitta delle istituzioni. A denunciare l'episodio sono alcuni sindacati di Polizia penitenziaria. Il poliziotto, riferisce il segretario regionale del sindacato Sappe per l'Abruzzo, Giuseppe Ninu, "e' stato attinto al viso e alla spalla" dall'olio bollente e "ora e' in ospedale in codice rosso. Sembra, per altro - aggiunge - che il detenuto e' un soggetto appena giunto dal carcere di Torino, ed e' a Sulmona perche' proprio nel capoluogo piemontese gli avrebbero sequestrato ai colloqui un pizzino con il quale minacciava di morte un poliziotto penitenziario. Siamo alla follia pura, davvero assurda. Al collega ferito va tutta la nostra solidarieta'". Donato Capece, segretario generale del Sappe, ricorda i dati relativi alle "colluttazioni ed ai ferimenti nelle carceri italiane, riferiti all'anno 2017: le colluttazioni sono state 7.446 ed i ferimenti 1.175. Ossia, statisticamente 20 colluttazioni e 3 ferimenti al giorno". La situazione delle carceri italiane, denuncia poi il segretario generale del sindacato Osapp, Leo Beneduci, "risulta chiara e gli episodi in danno dei poliziotti penitenziari si ripetono con sempre maggior frequenza e gravita'. Dopo gli appelli al ministro Bonafede e ai sottosegretari Ferraresi e Morrone - aggiunge Beneduci - non ci resta che chiedere concreto ausilio al presidente del Consiglio Conte e all'intera maggioranza di governo. La Polizia penitenziaria e' giunta allo stremo".

 

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