Giovedì 18 Aprile 2024

Sanità

Sindaco di Chieti, assessore e consiglieri medici di base fanno fronte unico: "La sospensione della campagna vaccini non è responsabilità dei medici si base.

29/11/2020 - Redazione AbruzzoinVideo
Sindaco di Chieti, assessore e consiglieri medici di base fanno fronte unico: "La sospensione della campagna vaccini non è responsabilità dei medici si base.

Una conferenza unitaria per chiedere chiarezza sulla situazione dei vaccini anti influenzali in città e, alla Asl, una linea di azione chiara e super partes per dispensarli, quando arriveranno.

"Abbiamo voluto spiegare alla comunità che i medici di base non c'entrano nulla con la sospensione della campagna vaccinale - spiegano il sindaco Diego Ferrara e l'assessore Giancarlo Cascini - L'Amministrazione ha reclamato con forza la fornitura dei vaccini, perché la popolazione possae ssere tutelata almeno dall'influenza. Ma oggi la situazione va via via peggiorando, perché la domanda della comunità è sensibilmente aumentata con le aspettative di fare il vaccino anche per tutelarsi.

Dopo un inizio di campagna da parte della Regione e della Asl, non siamo in condizione oggi di andare avanti, in quanto la Asl dopo averci dato solo una minima parte delle dosi, non ci ha fornito quelle necessarie a vaccinare tutti.

Va chiarito che la responsabilità di questa situazione deve essere accertata nelle sedi opportune, ma non è una responsabilità di noi medici di base, che in questi giorni siamo esposti alla rabbia e anche alla disperazione dei nostri pazienti che sono rimasti senza vaccino, perché purtroppo non siamo noi a effettuare gli acquisti, né a richiedere le forniture ed è bene che la cittadinanza lo sappia. Non si può affrontare una guerra come quella che da quando è esplosa questa pandemia ognuno di noi conduce nella sua realtà, senza armi".

"Si tratta di una situazione mai verificatasi prima - così sindaco e tutti i consiglieri - Ci siamo uniti per richiedere con forza un cambio di passo a chi sta nelle stanze decisionali, è impensabile che una campagna non arrivi nemmeno a metà, perché ciò significa rendere più vulnerabile la popolazione. Chiediamo inoltre alla Asl che chiarisca anche come agire quando e se le dosi arriveranno, perché presumibilmente saranno insufficienti per tutti e non possiamo essere noi medici a scegliere a chi farli e a chi non farli, ma va stabilita una procedura chiara che possiamo applicare, attuando tutte le premure del caso, come facciamo dall'inizio della pandemia, stando in trincea per non perdere il contatto con loro e per non esporci al virus.

Ma è indispensabile che la campagna dei vaccini riprenda e che quello che è accaduto non succeda più in futuro".

 

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