Giovedì 01 Maggio 2025

Cronaca

Sciopero dei lavoratori ambiente e igiene anche in Abruzzo per chiedere il rinnovo del contratto unico

08/11/2021 - Redazione AbruzzoinVideo
Sciopero dei lavoratori ambiente e igiene anche in Abruzzo per chiedere il rinnovo del contratto unico

Stamane sit in a Pescara in piazza Italia per protestare pacificamente, dopo la rottura della trattativa a fine settembre sul rinnovo del contratto unico.

Anche i lavoratori abruzzesi appartenenti al settore settore ambiente e raccolta rifiuti hanno incrociato le braccia stamane per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale. Stamane sono stati garantiti solo i servizi minimi alla cittadinanza.  Questa mattina sit in di protesta a Pescara in Piazza Italia dove sotto la pioggia un centinaio di lavoratori ha manifestato pacificamente.

"Il rinnovo de contratto del settore igiene-ambiente è fermo ormai da 28 mesi e i sindacati hanno voluto indire questa giornata di sciopero in tutta Italia con manifestazioni in 100 piazze d'Italia. Noi chiediamo il contratto unico dell'igiene-ambientale e per quanto concerne il contratto c'è bisogno appunto di un solo contratto e non di contratti a ribasso di circa il 30, 40% da parte di aziende che vengono da fuori regione e dopo aver vinto gli appalti, applicano i cosiddetti contratti a ribasso.

In Abruzzo ci sono almeno 8mila lavoratori di questo settore e ad una parte è applicato il contratto Fisas Ambiente, e ad un'altra parte cospicui a cui è applicato invece il contratto che è quello delle cooperative sociali e multi servizi che vedono di riduzione di retribuzione del 30%, 40%". Il segretario regionale della Uil Trasporti Primo Cipriani ha sottolineato che "questa mattina siamo qui perché le proposte sono inaccettabili e ci riportano anni e anni indietro. Il problema è che i datori di lavoro non accettano la firma di un contratto unico di lavoro su cui stiamo lavorando da anni e che prevede tutele retributive e sociali. Qualsiasi altra strada per noi è inaccettabile". Previsto un incontro di una delegazione di sindacati e lavoratori con il prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo e il sindaco Carlo Masci.

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