Mercoledì 24 Aprile 2024

Cronaca

Vasta operazione antidroga delle Polizia di Campobasso, coinvolta anche Chieti

30/10/2019 - Redazione AbruzzoinVideo

Dopo sei mesi di indagini, coordinate dalla Procura del capoluogo molisano, la squadra mobile ha disarticolato una organizzazione dedita allo spaccio di droga in diversi centri del Molise

L’indagine, portata brillantemente a termine dalla squadra mobile della questura di Campobasso e supportata dal servizio centrale operativo della polizia di Stato, è stata denominata Pinocchio prendendo spunto dall’appellativo attribuito dagli acquirenti di droga ad uno dei “protagonisti” dello spaccio. Le indagini, coordinate dalla Procura, sono partite da dicembre 2018 dopo le segnalazioni di cittadini residenti a Campobasso, nel Quartiere “Venezia”, esasperati per la presenza, specie in via Quircio e via Iezza, di numerosi soggetti che si recavano di notte e di giorno in un appartamento di via Quircio al civico 9, ritenuta la base operativa dello smercio di droga. L’operazione Pinocchio vede indagate, a vario titolo, per reati in materia di stupefacenti 19 persone. In particolare sono state cinque le misure eseguite, di cui tre di custodia cautelare in carcere e due di divieto di dimora in Molise. Sono finiti in carcere il 43enne A. M., detto “Pinocchio”, la 38enne M.M., detta “Giusy”, la coppia che occupava la casa in via Quircio e il 38enne C.F., mentre per il 21enne B.P., è stato deciso il divieto di dimora in Molise cosi come per il 22enne I.S.. Ben 69 sono state le perquisizioni personali e domiciliari disposte dalla Procura della Repubblica di Campobasso a carico di tutti gli indagati e di numerosi di assuntori di sostanze stupefacenti. Oltre ai destinatari di provvedimenti di misura cautelare, 13 sono indagati sottoposti perquisizione e residenti a Campobasso, San Severo, Frosolone e Boiano. Nel corso dell’indagine sono stati identificati circa 250 consumatori di stupefacenti, documentando circa 1.700 cessioni di sostanza; circa 3.000 le dosi di stupefacente sequestrate del tipo cocaina, crack, eroina, hashish, marijuana e metadone e circa 7.000 le cessioni rilevate sia con attività investigativa tradizionale che con attività tecnica di intercettazione. Nel corso delle indagini sono stati eseguiti due arresti in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e due arresti in esecuzione di misure cautelari per reati contro il patrimonio commessi con la finalità di procacciarsi il denaro per l’acquisto di stupefacente. Sequestrati, inoltre, circa 10.000,00 euro in contanti più svariate carte di credito e postepay ricaricabili utilizzate per il pagamento della droga. Le fasi finali dell’esecuzione delle misure e delle perquisizioni hanno interessato le Province di Campobasso, Foggia, Isernia, Caserta, Chieti, Roma e Bologna, coinvolgendo oltre alle Squadre Mobili di quei capoluoghi di Provincia, anche personale delle Squadre Mobili di Napoli, Salerno, Benevento, Bari, Avellino, Frosinone, Latina, Bologna e Potenza nonché il personale dei Reparti Prevenzione Crimine di Napoli e Roma, del Commissariato di P.S. di Civitavecchia, impegnando nella sola Provincia di Campobasso 146 agenti, 3 squadre cinofile della Questura di Pescara con il supporto di un elicottero della Polizia di Stato del Reparto volo di Bari. Per la prima volta nella Città e Provincia di Campobasso sono stati sottoposti a perquisizione personale e domiciliare 49 assidui assuntori di stupefacente, soggetti che pur non sottoposti ad indagine, intrattenevano rapporti con gli indagati per l’acquisto della droga. Il gruppo criminale smantellato con l’operazione “PINOCCHIO” era ben strutturato ed ognuno dei componenti aveva un preciso ruolo: alla coppia A.M. e M.M., a fasi alterne, si affiancava una serie di soggetti tutti ben inseriti nel mondo dello spaccio di stupefacenti. Alcuni di loro si procacciavano i soldi per l’acquisto di droga commettendo furti in abitazioni, chiese, negozi, cantieri e rubando auto che utilizzavano per i viaggi verso le città di rifornimento della droga. In un paio di casi, taluni esponenti del gruppo, non disdegnavano di “rubare” al compagno in “affari” lo stupefacente, sia per farne uso personale che per piazzarlo sul mercato in modo autonomo. Taluni, con la complicità di commercianti locali, si facevano monetizzare per l’acquisto della droga, i soldi della card del reddito di cittadinanza, truffando il fisco. Nella presente attività investigativa, sono state ricostruite le condotte dei singoli componenti ed i compiti che ognuno di essi svolgeva: i soggetti che, in qualità di ideatori, fornivano il denaro necessario all’acquisto della droga e mantenevano i contatti per l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti; coloro che si occupavano del taglio e confezionamento dello stupefacente da vendere; i rifornitori, che con viaggi frequenti trasportavano le sostanze nella base logistica di Campobasso dalla provincia di Foggia e dalla limitrofa Regione Campania.

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