Venerdì 19 Aprile 2024

Cronaca

Oma Group, Il Tribunale di Pescara dice no all'esercizio provvisorio

30/10/2019 - Redazione AbruzzoinVideo
Oma Group, Il Tribunale di Pescara dice no all'esercizio provvisorio

Ieri sera la sentenza di fallimento dell'azienda metalmeccanica,da oggi ferma la produzione e lavoratori a casa

Il tribunale di Pescara ha deciso ieri sera di non concedere l’esercizio provvisorio per la Oma Group, l’azienda metalmeccanica, che in Abruzzo ha due stabilimenti a Tocco e Castiglione da Casauria e un centro manutenzione a Bussi, che rischia di scomparire lasciando a casa in Abruzzo circa 150 lavoratori, trecento includendo i lavoratori degli stabilimenti toscani. Oggi cancelli chiusi, stop alla produzione ed i dipendenti restano a casa . Ad annuncialo sono stati ieri sera i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl con una nota nella quale ripercorrono tutte le fasi della vertenza, si dicono molto preoccupati e delineano un quadro disastroso per le sorti della Oma. “Lo scorso 22 ottobre 2019, attraverso sentenza del Tribunale di Pescara, è stato dichiarato il fallimento della OMA Spa, il giorno 28 ottobre 2019 la sentenza è stata depositata e il Curatore Dott. Costantini ha accettato l'incarico conferitogli. - scrivono i sindacati di categoria - Nei mesi scorsi la OMA aveva presentato richiesta di concordato preventivo, successivamente la stessa azienda non ha depositato il piano concordatario entro i termini previsti e nei fatti si è arrivati al fallimento. Tutti ci aspettavamo che il Tribunale concedesse l'esercizio provvisorio a fronte del fatto che l 'azienda in questo momento ha le commesse per proseguire e oltre a questo dato non trascurabile, sono anche giunte tre manifestazioni d' interesse per possibile affitto di ramo d' azienda con il fine dell'acquisto. Da oggi – continuano i sindacati - è stata dichiarata dal Curatore fallimentare la sospensione di tutte le attività lavorative, non sarà consentito a nessun dipendente l'ingresso in azienda. Da oggi i le Officine di Bussi saranno senza manutenzione, e il committente, “Nuovo Pignone”, a causa del blocco delle attività di tutti gli stabilimenti, sia essi Abruzzesi che Toscani, non riceverà più materiali e servizi. Il Curatore ci ha informato che da oggi inizieranno interlocuzioni con i clienti della OMA e che ha bisogno di un periodo che può arrivare addirittura a 20-30 giorni per analizzare la situazione e costruire un percorso che possa garantire il continuo delle attività della OMA e della conservazione dei posti di lavoro. La realtà più concreta, sentendo anche le OOSS degli altri territori purtroppo sarà un'altra – dicono Fiom Cigil e Fim Cisl - le Officine di Bussi non potranno permettersi di concedere nessuna sospensione, il Nuovo Pignone non aspetterà questo lunghissimo periodo e le conseguenze saranno la perdita delle commesse che passeranno ad altri fornitori, la perdita delle manutenzioni, la fuga delle professionalità che sono già corteggiate da altre aziende, la richiesta di forti penali alla OMA per il mancato rispetto degli impegni presi. A questo punto – continuano i sindacati - molto probabilmente non si sarà fatto l'interesse delle maestranze che dopo 20-30 giorni non avranno più un'azienda con commesse, la OMA sarà ulteriormente indebitata anche a causa delle penali e gli stessi creditori non saranno salvaguardati. Da oggi la OMA è fallita, - dicono i sindacati - le maestranze alle prossime scadenze non percepiranno le spettanze del mese di ottobre, si sta procedendo a richiesta di cassa integrazione straordinaria, purtroppo questa dovrà prevedere il pagamento diretto da parte dell' INPS sperando sempre che la richiesta sia accettata dal Ministero, bene che vada le Lavoratrici e i Lavoratori inizieranno a percepire l ' assegno non prima di 2/3 mesi."  I sindacati  si dicono  preoccupati per il clima di tensione che si percepisce tra i lavoratori incontrati in un'assemblea dopo un incontro interlocutorio con il Commissario. “Abbiamo potuto misurare la pressione sociale che è alle stelle, la situazione è esplosiva. Non escludiamo nei prossimi giorni che sia dagli stabilimenti Toscani che Abruzzesi partano manifestazioni dirette verso le Istituzioni".

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