Giovedì 01 Maggio 2025

Cronaca

Carceri Teramo e Sulmona, appello al ministro Nordio. Servono provvedimenti urgenti

23/02/2023 - Redazione AbruzzoinVideo
Carceri Teramo e Sulmona, appello al ministro Nordio. Servono provvedimenti urgenti

Il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto invita il ministro ad effettuare un'ispezione in tempi brevi

"Le profonde criticità che si registrano ormai da troppo tempo nel penitenziario tornano a rendere urgente una profonda riflessione e l'adozione di interventi immediati". Una situazione, anzitutto legata al numero dei detenuti. "Come illustrato dalle segreterie regionali dei sindacati di polizia penitenziaria (Sappe, Osapp, Uil Pa/Pp, Uspp, Fns Cisl e Fp Cgil) - ricorda D'Alberto - attualmente il carcere di Castrogno a fronte di una capienza regolamentare di 255 detenuti ne ospita ben 422, di cui 200 con disturbi psichiatrici, suddivisi all'interno dei cinque circuiti penitenziari che convivono all'interno del carcere e totalmente incompatibili tra di loro: media sicurezza, alta sicurezza, sezione femminile, sezione protetti e sezione sex offenders".

Così in una lettera inviata al ministro Nordio il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto lancia un appello ed esprime preoccupazione per le gravi criticità che attanagliano l'istituto penitenziario di Castrogno, problematiche annose poichè il primo cittadino già nel 2019 aveva scritto all'allora ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Elevato anche il numero delle traduzioni dei detenuti. "A Teramo - ricorda il sindaco -sono nel 2022 ne sono state effettuate 1.209, con una media di circa 100 al mese. E questo a fronte di una cronica carenza di personale. Il risultato di questa situazione è l'aumento delle situazioni di tensione all'interno del carcere tra i detenuti e l'impossibilità, per gli agenti di polizia penitenziaria, di svolgere con serenità il proprio lavoro".

Il sindaco invita il ministro "ad effettuare un'ispezione, in tempi brevi, insieme a tutti i parlamentari abruzzesi". Situazione altrettanto grave a Sulmona dove, secondo quanto riportano i sindacati dei dipendenti della casa di reclusione Sappe, Osapp, Sinappe, Uil Pa/Pp, IlPapp, Fns Cisl, Uspp e Cgil Fp "Non si contano più le aggressioni sia verbali che fisiche subìte dal personale e le forme di prevaricazione da parte dei detenuti nei confronti del personale penitenziario e sanitario". Sotto accusa anche il trattamento dei pazienti psichici e la "mancata assistenza a centinaia di soggetti fragili".

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