Mercoledì 24 Aprile 2024

Elettrodotto: giudice rigetta richieste Terna nelle 5 controversie risarcitorie in capo a Tribunale Chieti

28/12/2016 - Redazione AbruzzoinVideo

Il giudice del Tribunale civile, di Chieti, Federico Ria, lo scorso 21 dicembre ha emesso cinque sentenze con le quali ha rigettato le domande risarcitorie presentate da Terna Rete Elettrica Nazionale nei confronti dei proprietari terrieri della provincia di Chieti che si sono opposti alle operazioni di immissione nel possesso del fondo per l'esecuzione dei lavori relativi alla realizzazione dell' elettrodotto Villanova-Gissi.

Nel rigettare la domanda il giudice ha condannato Terna al pagamento. Ne ha dato notizia - in una nota - Antonio Di Pasquale, convenuto in una delle cinque controversie e consulente tecnico di parte evidenziando che Terna ha aperto 46 cause delle quali 41 presso il Tribunale di Lanciano e 5 presso il Tribunale di Chieti con richiesta di risarcimento di danni milionari nei confronti dei proprietari terrieri che si sono opposti alle immissioni. Le richieste di risarcimento avanzate, quantificate da Terna in via definitiva in 140.769.223,70 euro, sono relative ai danni per fermo cantiere, al danno conseguente alla perdita dell'incentivo concesso dall'Autorità garante per l'energia elettrica e il gas. Mentre per quanto riguarda il danno all'immagine provocato alla società, quest'ultimo è stato rimesso a una quantificazione in via equitativa. ''A tempo di record, in un solo anno, anticipando tutti, il giudice Ria dell'adito Tribunale di Chieti con cinque sentenze del 21 dicembre scorso, tutte uguali, ha chiuso le proprie cause civili condannando la società Terna Spa", afferma Di Pasquale nella nota. E aggiunge: "Senza entrare nel merito delle sentenze, che ovviamente si commentano da sole, si constata purtroppo che spesso la giustizia - si legge nella nota di Di Pasquale - arriva quando il danno, come nel caso in specie, è difficilmente riparabile e la punizione nei confronti del colpevole non sarà mai sufficiente per riparare il disastro dallo stesso fatto".

CONDIVIDI: