TERAMO – Nuovo tentativo di introdurre droga e telefonini nel carcere di Castrogno sventato grazie al tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria. Tre pacchetti, lanciati da ignoti oltre il muro di cinta, sono stati recuperati prima che potessero finire nelle mani dei detenuti. All’interno: 100 grammi di hashish, quattro smartphone e altrettanti caricatori.
A dare notizia del rinvenimento è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), attraverso il segretario provinciale Giuseppe Pallini: “Si tratta dell’ennesimo tentativo maldestro – ha dichiarato – ma che evidenzia ancora una volta le criticità e la vulnerabilità del carcere teramano”.
L’episodio riaccende i riflettori su un fenomeno sempre più diffuso. Secondo il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, “nelle carceri italiane circa il 30% dei detenuti è tossicodipendente, mentre oltre il 20% degli stranieri reclusi ha problemi di droga. Nonostante la legislazione italiana preveda misure alternative per i tossicodipendenti, la presenza di queste persone negli istituti penitenziari resta elevatissima”.
Capece sottolinea anche che i dati più recenti sul fenomeno della tossicodipendenza in Italia mostrano un preoccupante trend in crescita, non solo nei consumi, ma anche nei reati connessi e nella richiesta di trattamenti.
Alla luce di questi fatti, il SAPPE torna a chiedere con forza l’adozione di strumenti avanzati per il controllo dei perimetri carcerari: “Servono droni per la sorveglianza esterna – ha ribadito Pallini – e la creazione di un nucleo di unità cinofila per contrastare l’ingresso di sostanze stupefacenti”.
“L’episodio di Castrogno – conclude Capece – conferma l’urgenza di investire nella formazione e nell’aggiornamento professionale degli agenti penitenziari, che ogni giorno affrontano rischi altissimi per garantire la sicurezza all’interno degli istituti di pena”.