Giovedì 17 Luglio 2025

Cronaca

Scanno, trovati morti due cuccioli di orso nell’invaso artificiale

07/05/2025 - Redazione AbruzzoinVideo
Scanno, trovati morti due cuccioli di orso nell’invaso artificiale

Dolore e rabbia per la perdita di due giovani esemplari di orso bruno marsicano: “Una tragedia annunciata”

 

SCANNO – Ancora una volta la montagna piange i suoi giganti silenziosi. Due giovani orsi bruno marsicani, nati lo scorso anno, sono stati trovati morti questa mattina all’interno dell’invaso artificiale per l’innevamento di Colle Rotondo, nel territorio comunale di Scanno, al di fuori del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Una segnalazione ha allertato i Guardiaparco e i tecnici, giunti sul posto per i primi rilievi: una scena straziante, due corpi senza vita immersi nelle acque gelide di un bacino che doveva essere sicuro e che invece si è trasformato in una trappola mortale.

I due esemplari, entrambi maschi, sono stati recuperati e sottoposti a sequestro: saranno trasferiti all’Istituto Zooprofilattico di Teramo per accertamenti necroscopici e tossicologici. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella di annegamento, forse aggravata dall’ipotermia, ma solo le analisi potranno chiarire le cause esatte. 

E proprio l’invaso, teatro della tragedia, era già finito nel mirino degli ambientalisti nel 2021, quando l’Associazione Salviamo l’Orso vi installò griglie metalliche per impedirne l’accesso alla fauna selvatica. Ma l’intervento non resse: la neve e il ghiaccio invernale distrussero le protezioni, rendendo nuovamente vulnerabile l’area. E proprio mentre si stava lavorando, insieme al Comune di Scanno e all’associazione Rewilding Apennines, a un progetto per una messa in sicurezza definitiva, la natura è tornata a presentare il conto. Stavolta con due vittime.

“Non è solo dispiacere, è dolore profondo”, commentano dal Parco, affranti. Un dolore che si trasforma in frustrazione per l’impotenza di chi è chiamato alla tutela, ma spesso si ritrova privo degli strumenti giuridici e delle competenze operative per agire in maniera risolutiva, soprattutto nei territori che ricadono fuori dal perimetro dell’area protetta.

“Essere responsabili della tutela dell’orso marsicano – ha dichiarato il Presidente del Parco, Giovanni Cannata – significa avere anche il potere di intervenire senza se e senza ma, in coordinamento con Ministero, Regioni, Comuni e aree protette. L’orso bruno marsicano è una specie a rischio estinzione e non può essere lasciato solo. È tempo che ogni Istituzione si assuma fino in fondo le proprie responsabilità”.

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che da anni è impegnato in prima linea nella tutela della specie, ha promesso aggiornamenti tempestivi e un impegno ancora più deciso affinché tragedie come questa non si ripetano. Ma il grido d’allarme è chiaro: senza mezzi, risorse e collaborazione istituzionale, la sfida della conservazione rischia di trasformarsi in una corsa contro il tempo già persa.

Per oggi, restano il dolore, il silenzio della montagna… e due vite spezzate che pesano come macigni su tutte le coscienze.

intanto la Procura della repubblica di Sulmona (L'Aquila) ha aperto un'inchiesta sulla morte dei due cuccioli di orso trovati stamane nell'invaso di innevamento artificiale di Colle Rotondo a Scanno (L'Aquila).Un atto dovuto quella della Procura che ha disposto accertamenti.

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