Entra nel vivo l'inchiesta della Procura di Pescara che coinvolge una sessantina di indagati, tra cui anche medici, avvocati, forze dell'ordine, nonché un esponente della criminalità campana fino a qualche tempo fa sottoposto a protezione. Per il titolare di un'immobiliare, socio di uno dei centri medici finiti sotto inchiesta, il pm Andrea Di Giovanni ha chiesto la custodia in carcere, mentre per altri 26 gli arresti domiciliari. A darne notizia è il quotidiano 'il Centro' nell'edizione odierna.
In 25 sono accusati di associazione per delinquere finalizzata a una lunga serie di reati: fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, sostituzione di persona, falso materiale e ideologico in atto pubblico, riciclaggio e autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Vale a dire che i proventi di queste truffe venivano reinvestiti dal promotore dell'organizzazione o da suoi collaboratori per acquisire immobili (anche aste giudiziarie) da rivendere o da affittare, quindi lucrando due volte secondo l'accusa. La Procura ha anche chiesto il sequestro preventivo di 684mila euro. L'indagine, lunga e complessa, risale al 2022 e nasce da una parallela inchiesta sulle attività di un personaggio di spicco della malavita locale, per il quale la Procura ha proceduto separatamente. (ANSA)