Da sei giorni si è attivata una imponente macchina dei soccorsi, oltre 100 persone sono giunte non solo dall’Abruzzo ma da tutta Italia per tentare di trovare Tonino Durante, 60 anni, Gian Mauro Frabotta, 33 anni, ed una giovane coppia, Valeria Mella 25 anni e Gianmarco Degni 26 anni, partiti da Massa d’Albe sei giorni fa per una passeggiata in montagna, a valle Majelama, colti, con ogni probabilità, da una valanga.
Oltre all’intervento dei volontari del Soccorso Alpino e Speleologico, degli uomini della Protezione Civile regionale, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, del 118 regionale, dell’Esercito Italiano e dei Carabinieri ieri è arrivato il supporto della squadra cinofila della Polizia di Stato, addestrata al soccorso in caso di valanghe. La squadra del Centro Addestramento Alpino di Moena è dotata di cani specializzati in operazioni di ricerca e soccorso di persone inermi, unità uniche nel panorama della cinofilia di servizio della Polizia di Stato.
Nelle ricerche sarà utilizzato anche un potente sonar in arrivo dalla Valle d'Aosta. Si tratta di una tecnologia Recco, dunque di un’antenna di grande diametro, trasportata da un elicottero che tramite un segnale cercherà le tracce dei dispersi come un sonar. Per tutto il giorno sono proseguite ma purtroppo ancora invano le ricerche dei dispersi sull’area dove si è verificata una valanga e dove si è concentrato l’impegno di tutti in questi sei giorni. C’è attesa anche per l'arrivo di alcuni mezzi pesanti che possano aiutare a scavare la neve. Oggi pomeriggio si è tenuta al campo base di Massa d'Albe una conferenza stampa interforze per fare il punto sui soccorsi in atto. La giunta regionale ha stanziato 100 mila euro per favorire le operazioni di ricerca e soccorso degli escursionisti avezzanesi dispersi sul Monte Velino da domenica. Su proposta del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, la giunta ha stanziato le prime risorse necessarie, nell’ambito del bilancio regionale, incrementando così il fondo già assegnato alla Protezione civile regionale. Le operazioni continuano ma sono estremamente difficili a causa delle valanghe, del forte vento, delle temperature rigide e della presenza di pericolosi accumuli di neve fresca, che minano l’incolumità dei soccorritori.
