Venerdì 29 Marzo 2024

CHIETI: Commercio, il progettista Domenico Merlino difende la realizzazione del Megalò 2

22/03/2017 - Redazione AbruzzoinVideo

"In una situazione di crisi spaventosa è assurdo che vengano prese di mira iniziative imprenditoriali che possono generare fra 350 e 400 nuovi posti di lavoro. Difendiamo la nostra città da coloro che vogliono renderla sempre più povera e che utilizzano informazioni false e tendenziose: non ci sarà l'Hotel con sale banchetti, non si prevede il parco acquatico di notevoli dimensioni, e neppure si prevedono sale convegno, sono tutte bugie per esasperare ingiustamente i toni".

L'ingegnere Domenico Merlino, che ne è il progettista, ma che rappresentava anche la società che vuole realizzare l'intervento, la Sile Costruzionio, alla vigilia della riunione del Comitato per la valutazione di impatto ambientale che si terrà domani, difende il progetto per la realizzazione del cosiddetto Megalò 2, il centro commerciale la cui denominazione e parco commerciale Mirò, che dovrebbe sorgere di fronte a Megalò in località S. Filomena a Chieti. Contro l'insediamento, non da oggi, si sono espresse alcune associazioni ambientaliste, fra le quali Wwf e Legambiente, e i commercianti teatini. "Al Comitato Via - sottolinea Merlino che ha tenuto una conferenza stampa - è stata presentata una soluzione edilizia in riduzione a quanto già autorizzato, portando la superficie lorda di pavimento da 30.500 metri quadrati a poco più di 24.000 allo scopo di ridurre la capacità edificatoria. Se la soluzione proposta in riduzione, per altro condivisa preventivamente nei contenuti con tutti gli Uffici competenti, non dovesse essere accettata, andremo legittimamente avanti con quanto già autorizzato, vale a dire realizzeremo il progetto già autorizzato per complessivi 30.500 metri quadrati". I promotori, si è detto, hanno il diritto di realizzare il progetto per le quote residue ovvero 30.500 metri quadrati, per le quali sono già stati versati oneri e contributi, nonché già realizzati i lavori compensativi e gli standard di progetto. E ancora: hanno il dovere di farsi carico del ripristino del Parco Fluviale, di provvedere alla manutenzione delle opere cedute o in cessione, di assegnare i lavori privilegiando imprese del luogo e creando 150-200 posti di lavoro, di imporre ai gestori delle attività commerciali di assumere giovani del luogo provenienti dalle famiglie che hanno visto i propri familiari espulsi dal mondo produttivo e il diritto di ricorrere al Tar per l'eventuale diniego, nonché pretendere dai Comuni, ovvero Chieti e Cepagatti sul cui territorio il parco commerciale insiste, il totale ristoro delle maggiori somme versate e delle infrastrutture e standard già cedute correlate alle Concessioni edilizie all'epoca rilasciate senza condizioni sospensive.

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