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Politica

Pescara: Premio Borsellino, i resti della croma su cui viaggiavano Giovanni Falcone e la scorta esposti in piazza sacro cuore.

12/05/2018 - Redazione AbruzzoinVideo

Il questore Francesco Misiti scopre la teca che contiene i resti della Quarto Savona 15, la Croma blindata su cui viaggiavano Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, esplosa dalla carica di tritolo che uccise, con loro, Giovanni Falcone il 23 maggio del 1992. E' il momento più significativo dell'edizione 2018 del Premio nazionale Paolo Borsellino in corso a Pescara.

L’auto resterà esposta dal 12 al 14 maggio in piazza Sacro Cuore dove stamane si sono ritrovati il sindaco Marco Alessandrini con il vice presidente della Corte di Cassazione Giovanni Legnini, le massime autorità civili e militari, il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e i famigliari degli uomini dentro l’auto che fu la prima ad esplodere, come Tina Montinaro la donna che con la sua grande forza e determinazione ha contribuito a far fare all’auto ancora tantissimi chilometri attraverso la penisola, alimentata dal carburante della lotta alla mafia e all’illegalità. Questo percorso si chiama "La memoria in marcia", organizzata dall'associazione omonima di cui Tina Montinaro, moglie di Antonio, il  caposcorta del magistrato, è presidente. Questo evento, che gode del patrocinio di Polizia di Stato, Comune, Miur e la collaborazione di varie scuole abruzzesi, si inserisce nell’ambito del 23esimo Premio Nazionale Paolo Borsellino.

 "I successi nell'azione di contrasto alle mafie sono noti e importanti, tuttavia le mafie non sono sconfitte e la vigilanza deve restare alta, perché le mafie avviano nuove attività, si propongono nuovi obiettivi, agiscono mimetizzandosi nella società, hanno abbandonato l'utilizzo della lupara, privilegiando l'infiltrazione e la contaminazione dell'economia". Così il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini durante la manifestazione. "Si tratta di un evento speciale, che alimenta ancora una volta la memoria delle stragi e delle vittime della mafia, tra le quali figurano magistrati e uomini delle scorte - ha proseguito Legnini, riferendosi alla manifestazione -. La formula scelta è particolarmente felice perché si uniscono istituzioni e giovani, e ciò rappresenta una condizione essenziale nella strategia di contrasto alle mafie". 

 

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